Androgino Misty ecc....

Androgino nella mitologia

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Phoenix di fuoco
     
    .

    User deleted


    BUONA DOMENICA DA IKKI,CAVALIERE DELLA SACRA FENICE E DIFENSORE DEI VALORI PIÙ NOBILI.
    OGGI VOGLIO AFFRONTARE UN'ARGOMENTO CHE KURUMADA DECISE DI USARE GIÀ MOLTO TEMPO FA,PER DESCRIVERE LE GESTA DEI NOSTRI SAINT,E BISOGNA AMMETTERE LA SUA MODERNITÀ INTELLETTUALE IN TUTTO CIÒ.
    (MISTY È PURAMENTE UN CASO)

    Il mito degli androgini è contenuto nel Simposio, opera in cui i vari personaggi pronunciano un discorso su "Amore". Il mito dell'androgino è narrato da Aristofane. Di seguito una sintesi e una parte del testo di Platone ...
    "alla brama e all'inseguimento dell'interezza, ebbene, tocca il nome di amore"

    Platone

    il mito degli androgini è contenuto nel Simposio, opera in cui i vari personaggi pronunciano un discorso su "Amore". Il mito dell'androgino è narrato da Aristofane. Di seguito una sintesi e una parte del testo di Platone ... (alla fine del post il link per scaricare l'intero testo e altri miti di Platone)
    E ricordate "l'amore è la ricerca dell'intero, della nostra parte che ci è stata tolta :-)"

    SINTESI
    Qual è l'origine di Eros e la sua funzione? Perché l'uomo deve sempre cercare la sua metà?
    Platone narra nel mito dell’Androgino, contenuto nel Simposio, il motivo della ricerca di una persona con cui stare tutta la vita.
    Vi era infatti un tempo in cui esistevano tre generi: Maschio, Femmina e Androgino, che aveva entrambi i connotati. Aveva una forma rotonda, perfetta, quattro gambe e quattro braccia e due teste. La spiegazione per questi tre generi era che il maschio discendeva dal sole, la femmina dalla terra e l’androgino dalla luna, che partecipa sia all’Idea del sole che della luna. L’androgino era felice, poiché completo.
    Ma Zeus e gli Dei erano gelosi della loro felicità, e si riunirono a consiglio: non potendo annientarli come avevano fatto con i giganti, né lasciarli vivere a quel modo, Zeus decise di spaccarli in due. Avrebbero camminato eretti, su due gambe.
    Ma quando l’organismo umano fu diviso in due, ciascuna metà cercava la propria e cercavano di tornare di nuovo insieme. E quando una metà moriva e l’altra restava in vita, questa ne cercava un’altra simile. Ma morivano così di fame e accidia.
    Zeus allora, impietositosi, trasferì i loro genitali sul davanti, così da costituire per loro mezzo il processo di procreazione. In questo modo una volta appagati gli uomini sarebbero tornati al lavoro, permettendo quindi la sopravvivenza.
    Ognuno di noi così è una metà dell’uomo tagliato. O della donna tagliata.

    Da Platone
    ED ECCOVI UNA PARTE DEL TESTO DI PLATONE (BELLISSIMO)
    E così evidentemente sin da quei tempi lontani in noi uomini è innato il desiderio d'amore gli uni per gli altri, per riformare l'unità della nostra antica natura, facendo di due esseri uno solo: così potrà guarire la natura dell'uomo. Dunque ciascuno di noi è una frazione dell'essere umano completo originario. Per ciascuna persona ne esiste dunque un'altra che le è complementare, perché quell'unico essere è stato tagliato in due, come le sogliole. E' per questo che ciascuno è alla ricerca continua della sua parte complementare. Stando così le cose, tutti quei maschi che derivano da quel composto dei sessi che abbiamo chiamato ermafrodito si innamorano delle donne, e tra loro ci sono la maggior parte degli adulteri; nello stesso modo, le donne che si innamorano dei maschi e le adultere provengono da questa specie; ma le donne che derivano dall'essere completo di sesso femminile, ebbene queste non si interessano affatto dei maschi: la loro inclinazione le porta piuttosto verso le altre donne ed è da questa specie che derivano le lesbiche. I maschi, infine, che provengono da un uomo di sesso soltanto maschile cercano i maschi. Sin da giovani, poiché sono una frazione del maschio primitivo, si innamorano degli uomini e prendono piacere a stare con loro, tra le loro braccia. Si tratta dei migliori tra i bambini e i ragazzi, perché per natura sono più virili. Alcuni dicono, certo, che sono degli spudorati, ma è falso. Non si tratta infatti per niente di mancanza di pudore: no, è i loro ardore, la loro virilità, il loro valore che li spinge a cercare i loro simili.
    Queste persone - ma lo stesso, per la verità, possiamo dire di chiunque - quando incontrano l'altra metà di se stesse da cui sono state separate, allora sono prese da una straordinaria emozione, colpite dal sentimento di amicizia che provano, dall'affinità con l'altra persona, se ne innamorano e non sanno più vivere senza di lei - per così dire - nemmeno un istante. E queste persone che passano la loro vita gli uni accanto agli altri non saprebbero nemmeno dirti cosa s'aspettano l'uno dall'altro. Non è possibile pensare che si tratti solo delle gioie dell'amore: non possiamo immaginare che l'attrazione sessuale sia la sola ragione della loro felicità e la sola forza che li spinge a vivere fianco a fianco. C'è qualcos'altro: evidentemente la loro anima cerca nell'altro qualcosa che non sa esprimere, ma che intuisce con immediatezza. Se, mentre sono insieme, Efesto si presentasse davanti a loro con i suoi strumenti di lavoro e chiedesse: "Che cosa volete l'uno dall'altro?", e se, vedendoli in imbarazzo, domandasse ancora: "Il vostro desiderio non è forse di essere una sola persona, tanto quanto è possibile, in modo da non essere costretti a separarvi né di giorno né di notte? Se questo è il vostro desiderio, io posso ben unirvi e fondervi in un solo essere, in modo che da due non siate che uno solo e viviate entrambi come una persona sola. Anche dopo la vostra morte, laggiù nell'Ade, voi non sarete più due, ma uno, e la morte sarà comune. Ecco: è questo che desiderate? è questo che può rendervi felici?" A queste parole nessuno di loro - noi lo sappiamo - dirà di no e nessuno mostrerà di volere qualcos'altro.

    La mitologia ci dice che gli uomini furono creati, all’inizio, sia unicamente come maschi sia come androgini,ed in seguito gli dei crearono la prima donna, Pandora, per punire e prendere in trappola l’uomo, utilizzando allo scopo Epimeteo che accetta il bel regalo.
    Anche Adamo, secondo il racconto biblico, ebbe una compagna solo in un secondo tempo «…perché non è bene che un uomo sia solo».
    Non posso resistere al piacere di ricopiare qui qualche passo di uno dei più bei miti platonici, fra le più belle pagine del Simposio (noto anche con il titolo di Convivio), dove questo mito è raccontato da Aristofane.
    "Nessuno è andato così «lontano» nel mistero della sessualità, nella sua vocazione unitaria, unificatrice e non solo riproduttiva, e in ciò che è la traccia, in essa, di una caduta, un segno di sottomissione e dunque, fatalmente, di insubordinazione.
    Faccio notare anche, fra l’altro, che molte mitologie conoscono questa scissione per cui, a partire dall’Uno, è prodotto il due, e la distanza che, in seno al due, si scava e si tende, come per esempio quella che separa il Cielo dalla terra, nei primi tempi ancora intimamente abbracciati.
    In origine, c’erano tre specie di esseri umani: il maschio, la femmina e un terzo, costituito dai due precedenti insieme. Ma questo essere non esiste più e solo il suo nome è rimasto. Questo nome è «androgino» perché appunto riuniva in sé il maschio e la femmina.
    Aveva l’aspetto di una sfera… Un’unica testa riuniva i suoi due visi con quattro orecchie… Essi avevano un corpo vigoroso e molta determinazione. Così un giorno decisero di arrampicarsi fino al cielo per combattere gli dei… Zeus valutò allora con gli altri dei la decisione da prendere. La questione non era semplice.
    Gli dei non ci tenevano affatto ad annientare gli uomini fulminandoli, come avevano fatto un tempo con i giganti, poiché non avrebbero più ricevuto da loro offerte e sacrifici. Ma del resto, non potevano tollerare l’insolenza e l’audacia dei mortali. Così, dopo aver a lungo riflettuto e ponderato, Zeus dichiarò agli altri dei: «Credo di aver trovato un modo per risparmiare gli uomini e punirne l’arroganza. Bisogna diminuire la loro potenza. Li separerò in due e così li indebolirò». …Il dio agì di conseguenza. Separò gli uomini in due, esattamente come si dividono le Uova quando le si vuole salare… Nel desiderio di ritrovare l’unità primaria, le metà si lasciavano morire di fame e d’inazione, perché non volevano far niente l’una senza l’altra. Quando una delle metà periva, quella che sopravviveva ne cercava un’altra, alla quale si univa, sia che fosse una metà-donna o una metà-uomo e così la razza si stava estinguendo. Allora Zeus, mosso da pietà, inventò un’altra soluzione: mise sul davanti gli organi genitali, che fino ad allora si trovavano dietro. Infatti, precedentemente, quegli androgini non concepivano l’uno nell’altro ma spargendo il seme sulla nuda terra come le cicale. Zeus mise dunque gli organi sul davanti e così il concepimento avvenne per congiunzione del maschio con la femmina. Da qui proviene l’amore che proviamo naturalmente gli uni per le altre. L’amore ci permette di ritrovare la nostra unità primaria; di riunire le metà separate e rivivere così la nostra antica perfezione». (Da II Convivio).
    IL MITO PLATONICO
    Un mito platonico, riportato nel Convivio, narra che i primi uomini avevano una forma quasi sferica, con quattro gambe e quattro braccia. C'erano gli ermafroditi, gli uomo-uomo, e le donne-donne. Molto potenti, erano temuti dagli dèi, e per questo Zeus decise di tagliarli a metà. Ogni metà, ancora oggi è spinta dal desiderio di ricongiungersi con la parte perduta, e per questo cerca l'altro sesso.
    MITOLOGIA EBRAICA
    L'idea dell'origine ermafrodita dell'umanità si ritrova anche nel mito ebraico. Adamo era uomo nel fianco destro e donna in quello sinistro. La storia biblica della costola da cui è stata plasmata Eva sembra quindi una variazione sul tema.
    MITOLOGIA GRECA
    Nella mitologia classica, Ermafrodito, figlio di Ermes e di Afrodite, era un giovane di straordinaria bellezza di cui si innamorò perdutamente la ninfa Salmacide. Poichè il giovane rifiutava le sue offerte, ella si nascose nell'acqua. Quando Ermafrodito, invogliato dalla bellezza del lago, si tuffò, la ninfa gli si avvinghiò pregando gli dèi di saldarli per sempre. Così divennero un solo corpo, che partecipa di entrambe le caratteristiche sessuali maschili e femminili
    Quante volte abbiamo sentito dire “ho trovato l’anima gemella”, oppure “sono alla ricerca dell’anima gemella” ?
    In realtà l’idea che due persone che si amano ricostruiscano un essere unico preesistente nella sfera spirituale è molto antica.
    A questo proposito riportiamo il Mito dell’Androgino descritto dal filosofo Platone nel dialogo “Simposio”.
    E’ una favola, ma ovviamente, nel leggerla, bisognerebbe andare oltre il suo significato letterale.
    “In un tempo molto antico esistevano tre sessi, maschile, femminile ed androgino. Quest’ultimo era sia maschile che femminile.
    Tutti gli esseri umani avevano due teste, quattro braccia e quattro gambe.
    Un giorno questi esseri tentarono la scalata all’Olimpo per prendere il posto degli dei e Giove, per difendere la sede degli dei, intervenne a colpi di fulmine e divise a metà tutti questi esseri.
    In questo modo gli esseri umani si indebolirono e rinunziarono alla conquista dell’Olimpo.
    Da allora ogni essere umano è alla ricerca dell’altra sua metà per ricostituire l’essere unico originario”.
    Si noti che questo mito giustifica anche l’omosessualità in quanto alcuni esseri originari non erano androgini, ma solo maschi o solo femmine, per cui, per essere ricostituiti, hanno bisogno dell’unione di due maschi nel primo caso o di due femmine nel secondo.
    Il mito dell’Androgino è presente anche in uno dei tanti documenti ritrovati nel 1945 a Nag Hammadi in Egitto: l’Apocalisse di Adamo.
    Leggiamo in questo documento che in origine Adamo ed Eva vivevano in una condizione spirituale superiore e costituivano un unico Eone nel Pleroma, il mondo superiore, al di sotto del quale erano tenebra ed abisso dove regnava il Demiurgo, creatore dell’Universo, spesso identificato con il Dio dell’Antico Testamento, un Dio arrogante, geloso, violento, vendicatore e spietato.
    Il Demiurgo, per gelosia ed invidia, ebbe il potere di dividere quell’Eone che si trasformò in due esseri mortali, schiavi della sua terribile legge. Questo ci ricorda l’ “indebolimento” descritto da Platone nel Simposio.
    Nel testo Adamo racconta al figlio Set che lui ed Eva erano un unico essere che viveva nella gloria e nell’eternità delle regioni celesti superiori al mondo creato dal terribile Demiurgo e aggiunge:
    “Poi questo Dio, sovrano delle Potenze, ci divise in collera e diventammo due. Così la Gloria e la Prima Conoscenza che respirava dentro di noi ci hanno lasciato”.
    In effetti l’idea dell’Androgino era piuttosto frequente in molti sistemi gnostici. Solo a titolo di esempio ricordiamo che tutti gli Eoni del monumentale sistema filosofico del vescovo Valentino erano distribuiti in coppie maschio-femmina chiamate Sigizie.
    In tutta la Tradizione Ermetica l’Androgino Primordiale rappresenta la condizione originaria dello stato umano, che nell’Alchimia, era rappresentata dal Rebis, essere con due teste, una maschile ed una femminile, che tiene sottomesso un drago.
    La figura dell’Adam Kadmon nella Cabala ebraica è anch’essa un essere androgino che si spezzò a causa del peccato originale e ciò ci ricorda la tesi dell’Apocalisse di Adamo.
    Anche molti dei dell’antico Egitto avevano natura androgina ed anche il dio Dionisio delle religioni misteriche dell’antica Grecia era anch’egli un essere androgino, così come molte divinità dell’Induismo.
    I riti sessuali del Tantrismo hanno come fine la ricostituzione dell’Androgino Primordiale.
    Potremmo continuare ancora nel descrivere la presenza di questo mito nelle più antiche tradizioni umane, ma riteniamo più utile giungere a delle conclusioni.
    Abbiamo iniziato questa breve nota in termini piuttosto “profani” e quasi scherzosi, ma in reltà il significato dell’Androgino è molto profondo:
    Nell’Androgino convivono nella giusta unità due principi: l’io individuale, principio maschile, e tutto ciò che appare esterno ad esso, principio femminile.
    L’uomo, caduto in questa dualità, e prigioniero e sofferente in essa, deve ricostituire l’unità originale, appunto l’Androgino, nella quale non vi è distinzione tra l’io ed il mondo esterno, tra l’anima individuale e quella universale, tra il maschio e la femmina metafisici.
    E’ questa la Grande Opera.
     
    Top
    .
  2. Dragon Lord
     
    .

    User deleted


    Misty/Eris è androgino quanto o come Andromeda,o Mime...o Sirya...od Orfeo della Lira.....o come Yuda di Hokuto no Ken:una prassi ormai superinflazionata tanto nei manga quanto negli anime....anche in Ranma 1/2 lo notiamo...pare che si divertano i nipponici a giocherellare con la sensualità/sessualità nei fumetti....anche in Gigi la Trottola ci sono molte divertenti allusioni sessuali.... ;)
     
    Top
    .
  3. Phoenix di fuoco
     
    .

    User deleted


    Vero 😀
     
    Top
    .
2 replies since 19/6/2016, 11:19   186 views
  Share  
.
Top