Altare

Costellazione

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  1. Phoenix di fuoco
     
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    Oggi il vostro IKKI vi parla della costellazione dell'altare protetta dal Saint d'argento Hakurei, Nicole.

    Situata nella porzione di cielo che, osservata tra il 3000 ed il 2500 a.C. dalle latitudini della Grecia e dell’ Iraq, veniva a trovarsi nello zona dell’orizzonte che intersecava la Via Lattea in estate, ancora oggi all’osservazione assimilabile ad una colonna di fumo luminoso. In alcune fonti sumere viene raccontato l’episodio del Diluvio Universale, unico superstite Uta-napisti (divenuto poi Noè entrato quindi anche nella tradizione ebraica e successivamente cristiana):
    “20Allora Noè edificò un altare all’ Eterno, e prese di ogni specie di animali puri e offrì olocausti sull’altare. 21E l’Eterno ne odorò la fragranza”(Genesi 8, 20-21) che pare raffigurata nella moltitudine di stelle della Via Lattea, fumo e profumo dell’offerta.
    Questa costellazione può anche essere interpretata quale altare dei profumi destinato a bruciare incenso nel Tempio di Gerusalemme. In generale viene così rappresentata, talvolta raffigurata anche come un piccolo pilastro quadrangolare d’oro, o come una pira posta alla sommità di un tempio o di una torre, spesso in funzione di faro, e più avanti da una mezza colonna, soprattutto nella tradizione romana.
    La costellazione dell’Ara è legata a differenti culture e svariati miti, come quello risalente al 700 a.C. per il quale dovrebbe rappresentare l'altare su cui il Centauro sacrifica il lupo, ma fra i tanti, il principale, fa riferimento alla genesi del mito di Zeus, alla lotta attorno alla supremazia sugli dèi.
    Nato da Rea e Crono, Zeus sottrattosi all’antropofagìa del padre, che aveva già aveva divorato i suoi cinque fratelli (Estia, Demetra, Era, Ade e Poseidone), fu mosso da vendetta.
    Influenzato da una profezia Crono inghiottiva i suoi figli per evitare che uno di questi lo spodestasse, così come lui aveva fatto in precedenza con suo padre Urano.
    Dopo aver perso così cinque figli, Rea, sposa di Crono, attuò l’inganno: avvolse una pietra in fasce, e mostrato a Crono il fagotto, subito egli ciecamente lo inghiottì. Affidò poi a Gea il piccolo Zeus, che crebbe sotto le cure delle Ninfe, in particolare di quelle di Cinosura (Zeus una volta cresciuto la trasportò in cielo- identificata nell’intera costellazione dell’Orsa Minore). Nutrito col latte della capra Amaltea (ricompensata poi dal dio, condotta in cielo, divenne la costellazione del Capricorno).
    Cresciuto, arrivò la resa dei conti. La madre Rea lo rese coppiere di Crono in modo tale da poter porre nella coppa del padre un intruglio, che gli avrebbe provocato un’ emesi. I figli ancora vivi nella sua pancia furono espulsi. Scoppiò una guerra che durò 10 anni, Zeus trovò i suoi alleati nei Centimani (sprofondati nel Tartaro per punizione da Crono) e nei Ciclopi che forgiarono la folgore con la quale egli trafisse Crono. Vinto, detronizzò il padre. La profezia si compì. Fu quindi costruito un altare all’interno del quale venne custodita la folgore. Davanti all’ara gli dèi pronunciarono un’ alleanza, e subito Zeus lo pose in cielo a simbolo della perenne gratitudine e a ricordo del patto che da allora avrebbe legato gli dèi tutti. Fu così consacrato il nuovo ordine e dal fumo del suo fuoco si sarebbe generata la Via Lattea.

    OSSERVAZIONE
    La costellazione dell'Altare si trova a Sud dello Scorpione ed è difficilmente (oltre che parzialmente) visibile dall'Italia data la sua latitudine sud. Più precisamente, si trova incastonata tra Scorpione e Triangolo Australe.
    E' una costellazione dei mesi caldi che possiamo vedere nella parte centrale della notte, soprattutto verso metà giugno.
    In pratica soltanto dalla Sicilia si possono vedere le stelle più a Nord della costellazione, ed anche per poco tempo.

    I CORPI CELESTI
    Le stelle più luminose sono, nell'ordine, Beta ed Alpha anche se la loro differenza a livello di magnitudine è davvero minima.
    Beta è una stella arancione, mentre Alfa è azzurrina. Non si tratta, tuttavia, di stelle che vanno oltre la terza magnitudine.
    Delle stelle che completano l'asterismo, tre sono decisamente arancioni e sono beta, eta e zeta.
    Una stella caratteristica è R Ara, una binaria ad eclisse di tipo Algol.
    Per i corpi non stellari, invece, c'è un ammasso globulare abbastanza brillante come NGC 6397 ed un altro più debole come NGC 6352 vicino alla stella alfa.
     
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