G n°17-3 - Colui che possiede la Fiamma Nera

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Un'ombra spenta

    Group
    Administrator
    Posts
    15,016

    Status
    Offline
    Fiero del suo potere divino, Ponto accumula la Dunamis e sferra un Melas Helix colmo di energia, che Aioria non ha speranze di schivare. All’ultimo momento però Iperione si para dinanzi a lui e, voltandosi di scatto, annulla il Melas Helix con un colpo di Prominence Blade, generando un’onda di energia che frantuma il suolo in direzione di Ponto. "Io… non appartengo a nessuno" afferma l’orgoglioso Titano, ammettendo di essere ormai allo stremo, ma di poter ancora combattere grazie al potere rigenerativo dell’Uroboro. In questi ultimi momenti di vita, vuole fare una richiesta ad Aioria: "Dato che io non ci sarò più, ti prego di proteggere la mia gente in mia vece" supplica, promettendo in cambio di occuparsi lui di Ponto, a sua volta sorpreso dalla forza della Dunamis di Iperione. "O abitanti della terra… ve ne prego… desidero che mostriate la bellezza del vostro pianeta alla mia gente. Donate loro un futuro sotto i raggi del sole che sulla terra risplende". Aioria, colpito, lo guarda in silenzio, mentre Ponto gli chiede cos’abbiano gli umani più degli Dei. La risposta di Iperione è tanto semplice quanto incisiva: la possibilità di crearsi da soli un futuro, bruciando la vita limitata che possiedono. Piuttosto che donare a Ponto la propria Dunamis, Iperione preferisce affidarla agli esseri umani, per poter costruire un futuro insieme a loro. Seccato da questa ribellione, Ponto decide di uccidere con le proprie mani il Titano prima di prenderne il corpo, ma Aioria interviene, furioso per l’atteggiamento arrogante del Dio antico. E non solo lui, anche Milo, Camus, Shaka, Shura e Aldebaran, colpiti dalle parole di Iperione, decidono di scendere in campo al suo fianco, certi che Atena non troverà increscioso un loro intervento di gruppo in difesa di due guerrieri moribondi. Iperione è toccato dalla loro generosità, ma solo lui può sconfiggere quella manifestazione di Ponto nata dall’acqua nera che scorre dentro di lui. Ridendo di quest’affermazione, Ponto sferra il Melas Helix, ma Iperione brandisce la spada e, rivolgendosi ad Aioria, dichiara "Essere liberi significa affrontare il proprio destino senza lasciarsi assoggettare. Io sono un Dio il cui nome non sta scritto né nella leggenda né nelle stelle… e tuttavia ti prometto che inciderò la nostra battaglia nel cosmo che brucia in me, facendone brillare la fiamma per l’eternità". Poi, dopo un ultimo sorriso, il Titano va serenamente incontro alla morte e con un colpo di spada mozza sia il braccio di Ponto che il proprio, all’altezza della spalla, arrecando un gravissimo danno al nemico, che è costretto a scomparire. Fiero del proprio operato, Iperione afferma che ormai la Dunamis e l’Ichor di Ponto stanno abbandonando il suo corpo, e quindi, negli ultimi istanti di vita, egli sarà un essere umano, proprio come Aioria. Per questo gli chiede un ultimo duello, finalmente alla pari, per porre fine al loro lungo duello. Rispettandone la ferrea volontà, Aioria trattiene le lacrime ed acconsente, lanciando per l’ultima volta il Lightning Bolt. Prima di cadere, Iperione ringrazia il Cavaliere d’Oro per quel che gli ha insegnato: avere coraggio non significa battersi in nome di qualcuno, ma proteggere coloro che in te hanno fiducia. Dopo aver rinnovato la richiesta di proteggere il suo popolo ed il suo sovrano, Iperione crolla in ginocchio, spegnendosi ai piedi di Aioria.
     
    Top
    .
0 replies since 11/11/2010, 16:29   54 views
  Share  
.
Top